La valle della Loira in bicicletta

Dal 3 al 14 agosto 1998

di Carlo Camarotto

La Cattedrale di Tours 1
La Cattedrale di Tours 2
Una strada a Tours
Il Castello di Ussé

Tappa numero 3, 7 agosto 1998

Tours
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Venerdì 7 agosto – Tours, Langeais e Ussé

La chiacchierata della sera precedente ha infuso nuova forza alle nostre gambe. Senza sforzo percorriamo i dieci chilometri che ci dividono da Tours, città di oltre centomila abitanti adagiata sulle rive dei fiumi Loira e Cher, poco a monte della loro confluenza.

Per molto tempo Tours è stato un importante centro culturale e religioso, quasi in contrapposizione a Parigi, pur mantenendo dimensioni non comparabili con quelle della potente vicina. La città, infatti, è stata sede durante il periodo rinascimentale di un’importantissima scuola di pittura e fu abituale residenza di tutti i re francesi fino alla fine del XIV secolo.

Depositate le biciclette, visitiamo subito la bellissima Cattedrale di Saint-Gatien, un elegante edificio a tre navate iniziato nel 1235 ma terminato solamente verso la fine del XVII secolo. Oltre cinque secoli di costruzione fanno sì che nella struttura convivano lo stile gotico flamboyant della facciata e quello rinascimentale dei campanili. Stupende le vetrate originali del XII secolo.

Usciti dalla cattedrale puntiamo verso Place Plumerau, una vasta area pedonale racchiusa tra affascinanti case quattrocentesche in pietra e legno. Ci arriviamo grazie alle indicazioni di un ragazzo marocchino, perché seguendo inizialmente David ci siamo trovati dall’altra parte del centro cittadino. Qui ricerchiamo un po’ di relax seduti ad un tavolino di un bar, pienamente immersi nel clima rilassato e piacevole della città.

Ma l’oceano ci chiama da lontano, quindi a breve ritorniamo in sella alle biciclette e continuiamo il viaggio verso ovest, verso quelle onde che sembrano richiamarci come le sirene con Ulisse. È così che nel primo pomeriggio giungiamo nei pressi della città di Langeais, sul lato destro della Loira, a oltre venti chilometri da Tours. Il castello che si erge in centro al paese è stato costruito originariamente nel X secolo come una fortezza. Durante il regno dei plantageneti il castello fu espanso e fortificato, anche se poi fu quasi totalmente distrutto dagli inglesi durante la guerra dei Cento anni. Nella seconda metà del XV secolo Luigi XI fece ricostruire il castello rendendolo quello che oggi è uno dei migliori esempi di architettura tardo-medioevale. Decidiamo di non entrarci per il solito motivo di sempre e ci soffermiamo sulle scale che conducono all’ingresso solo il tempo di divorare delle enormi paste comprate in una vicina pasticceria. Al momento di addentare gli ultimi succosi bocconi di queste specialità dolciarie francesi, decidiamo di dividerci. David ed Alessandro vogliono visitare il vicino Castello di Ussé (poco più di dieci chilometri da Langeais), io e Paui intendiamo fermarci qualche attimo di più in paese. È così che vediamo i nostri amici partire verso ovest mentre noi cerchiamo un posto tranquillo dove goderci la bella giornata assolata. Lo troviamo sulle rive della Loira, in prossimità di un gran ponte che attraversa le lente acque del fiume. Paui sogna l’oceano e passa tutto il tempo a studiare un piano per raggiungerlo già nella giornata di domani, ovviamente utilizzando il treno per accelerare gli spostamenti.

Ripartiti anche noi dopo un’ora, corriamo lungo una tranquilla strada che s’insinua tra colline vestite di girasoli e mais. Quando la strada piega di colpo verso sinistra, il nostro sguardo viene incanalato dalla vegetazione verso il Castello di Ussé, che si erge lontano su una colle. L’immagine è di quelle da lasciare senza fiato, una trasposizione fiabesca della realtà bucolica che ci avvolge. Il castello di Ussé è un castello gotico-rinascimentale posato sulle rive del fiume Indre, nel comune di Rigny-Ussé. Un primo castello fu edificato nel XII secolo su un’alta terrazza dominante la valle del fiume, ai margini della foresta di Chinon, ma l’attuale complesso, che mostra la presenza di due diversi stili architettonici, venne ricostruito a partire dal XV secolo. Charles Perrault si sarebbe ispirato a questo castello per la favola della “Bella addormentata nel bosco”.

Alla base della collina ritroviamo i nostri due compagni, distesi su un prato a riposare. Il castello è stato inserito nella lista dei CCT, perciò hanno desistito ed hanno preferito aspettarci lì seduti, godendosi il bel panorama che abbraccia la piccola valle fluviale.

Paui propone ai due fuggitivi un ipotetico programma di massima per i giorni seguenti, corredato da orari di treni, coincidenze, chilometri giornalieri da percorrere, il tutto con svariate opzioni tra cui scegliere. In un qualche modo gli diamo tutti retta e partiamo in direzione del piccolo paese di Candes, dove il fiume Vienne si getta nella Loira. Prima di arrivarci dobbiamo però passare a lato della Centrale Nucleare di Chinon, un mostro di cemento immerso in una foresta che per suggestione ci pare stregata, cupa e malvagia. A Candes troviamo subito il campeggio che fa al caso nostro. Cena a base di spaghetti al ragù, tanto per ricordarci di essere italiani.