Scotland by train

Dal 2 al 18 agosto 1996

di Carlo Camarotto

Piccadilly Circus
Cattedrale di Saint Paul
Buckingham Palace
Tower Bridge
House of Parliament e Big Ben

Tappa numero 1, Dal 2 al 4 agosto 1996

Viaggio verso la Scozia
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Lunedì 2 agosto – Viaggio verso Parigi

Mi si era accesa una lampadina quando ero venuto a conoscenza, leggendo una guida della Scozia, che esisteva un sentiero che collegava Glasgow a Fort Williams: tre giorni a piedi tra le sperdute lande dell’Argyll. Ne avevo parlato con Luca e l’idea sembrava aver assunto dei contorni realizzabili, almeno finché non ci siamo caricati gli zaini sulle spalle, scoprendoli davvero troppo pesanti. Il primo tentativo di attrezzare un bagaglio per un viaggio itinerante non è certamente riuscito al meglio.

Poco dopo l’una di notte prendiamo un treno a Milano Lambrate, proveniente da Ancona e diretto a Parigi, nove ore filate transitando per la Svizzera. Da ricordare della lunga corsa è solo il freddo pungente dell’aria condizionata sparata a mille. Prima di prendere quel treno, però, seduto su una panchina della stazione milanese, assaporo la prima sensazione di “essere in viaggio”. Mi coglie una calma profonda, capace di rilassare tutto il corpo e di farmi sentire leggero. Un’autentica panacea contro tutti i mali ed i cattivi pensieri. 

Martedì 3 agosto – Parigi e Callais

Alle dieci del mattino siamo a Gare de Lyon, che ancor oggi possiede quel dolce sapore di pionieristico che caratterizzò il periodo d’oro delle ferrovie europee e francesi, quello ritratto con passione da Monet (La Gare Saint-Lazare).

In serata dobbiamo prendere il treno per Callais (da Gare du Nord), quindi abbiamo l’intera giornata a disposizione per vedere qualcosa di Parigi. Purtroppo gli zaini sono un peso più che ingombrante, quasi distruttivo per le nostre spalle poco allenate. Prima di cedere alla metropolitana, camminiamo per qualche chilometro tra i grandi boulevard della capitale, ma proseguire con quel fardello è troppo faticoso.

Aiutati dal metrò, giungiamo fin sotto la Torre Eiffel e poi da lì all’Arco di Trionfo, solo una breve visita per rivedere cose già viste in passato.

Alle sette di sera partiamo per Callais per l’ultimo tratto d’andata sulle ferrovie francesi. Appena scesi dal treno, facciamo conoscenza con due gruppi di ragazzi italiani (due coppie di Bergamo e due ragazzi di Modena), anch’essi diretti verso l’Inghilterra. La camminata dalla stazione al porto, una ventina di minuti a piedi, si svolge in loro compagnia.

Sono da poco passate le dieci e dobbiamo aspettare fino alle quattro prima di poter salpare per l’Isola. 

Mercoledì 4 agosto – Londra

Il viaggio in traghetto dura quasi due ore, ma ugualmente giungiamo in Inghilterra che è ancora notte fonda. Ciò ci nega il piacere d’ammirare le bianche scogliere di Dover, uno di quei paesaggi che sono ormai diventati, per la loro bellezza, un patrimonio collettivo dell’immaginario mondiale.

La sala d’aspetto inglese ha un’atmosfera più calda di quella francese, sarà forse per la presenza della moquette che ci concede il lusso di distenderci e dormire usando lo zaino come cuscino.

Poco prima delle otto partiamo comunque dalla vicina stazione dei treni diretti a Victoria Station a Londra. Sempre in compagnia degli altri italiani, con i quali decidiamo di condividere l’intera esperienza londinese, affrontiamo la vitalità della grande capitale inglese. La mia prima impressione è quella di essere giunto in una città non eccessivamente caotica, che ancora mantiene quel certo ordine tipicamente anglosassone.

Tale ordine non è però una componente dell’ostello che andiamo a scegliere dopo esserci fatti attrarre da un volantino trovato in stazione. L’Eurotower, nelle vicinanze del Larkhall Park, è un parallelepipedo alto tredici piani di un grigiore che ti assale prima gli occhi, poi il cuore, come fosse contagioso. Le stanze sono essenziali ed impersonali, i bagni per lo più sporchi.

Sistemati i bagagli ai bordi del letto, non ci fermiamo più di tanto e partiamo tutti ed otto alla scoperta della City. Tra metrò e scarpinate varie, visitiamo Picadilly Circus, Covenant Garden, Oxford Street e la Cattedrale di St. Paul. Non c’è molto tempo a disposizione, quindi la visita rimane superficiale, anche se traccia ugualmente dei ricordi indelebili.

La sera, che giunge veloce, ci ritrova parecchio stanchi. D’altronde la giornata è stata veramente intensa. Sono da poco passate le nove che ci chiudiamo in stanza a chiacchierare e non passa molto tempo prima di addormentarci pesantemente sui cuscini.